Cernobbio 10 novembre 2012

Hanno pagato circa duemila euro a cranio per degustare queste 10 annate di Chateau d’ Yquiem i partecipanti al Word Wine Symposium, la manifestazione che si svolge da anni a Villa D’ Este sul lago di Como e raduna parecchi opulenti addetti del mondo del vino tra produttori, importatori, collezionisti e opinion leader. Un po’ alla Forrest Gump mi sono ritrovato in mezzo a questa kermesse invitato assieme ad altri produttori friulani a rappresentare la mia Regione. Una serie interessantissima di degustazioni e dibattiti uno dei quali ha visto protagonista Gianfranco Gallo di Vie di Romans. Il tema, sviluppato a mo’ di tesi di laurea, voleva dimostrare come l’identità dei vini friulani e la loro unicità siano direttamente correlati al clima della nostra zona a sua volta influenzato da latitudine, piovosità, vicinanza al mare Mediterraneo e ventosità imperante. Gianfranco ha saputo riassumere benissimo un argomento oggetto di tante discussioni tra noi produttori e che ha come fine ultimo la volontà di raccontare i vini che produciamo non attraverso l’aspetto tecnico (vinificazione in bianco, macerazione, ecc.) ma attraverso il clima del nostro territorio, unico fattore stabile nel tempo e marcante l’identità dei nostri vini. Il clima mette in secondo piano qualsiasi tecnica vinicola e le tecniche migliori sono sempre quelle che conservano la friulanità derivante dal clima. Ad ascoltare Gianfranco c’erano mica dei “pinco pallino” qualsiasi ma persone quali il proprietario della cantina Trimbach, uno dei fratelli Gallo della E.&J.Gallo Winery, il direttore dell’Espresso e tanti altri personaggi del mondo del vino. Una bellissima relazione anche perché subito dopo ha parlato l’agronomo della Domaine de la Romanée-Conti , che ha sviluppato lo stesso tema e le stesse conclusioni. Gianfranco che, oltre ad essere un bravissimo produttore il vino anche lo medita, nella sua relazione sembrava dire smettiamo di parlare di vino friulano seguendo le mode tecniche e le bizzarrie del mercato, ma raccontiamo l’unicità e l’identità dei nostri vini direttamente derivante dalla nostra collocazione geografica e climatica. Per concludere, secondo voi, visto che ero rimasto solo nella stanza con 10 bottiglie di un vino mitico e che, come si vede in foto, c’erano dei fondi di bottiglia cospicui, visto anche che non sopporto gli sprechi e visto che mi era rimasto in mano un bicchiere pulito e visto… che nessuno mi avrebbe visto…, secondo voi avrò assaggiato o no gli avanzi di una degustazione così costosa?

1359103616

Share: